Decreto Fiscale, mutazioni in vista!

Il testo del Decreto Fiscale votato dai senatori è molto differente da quello originale, licenziato a suo tempo dal Governo M5S - Lega.

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Il testo del Decreto Fiscale votato dai senatori è molto differente da quello originale licenziato a suo tempo dal Governo M5S – Lega. infatti, è stato più volte rimaneggiato e limato prima dell’appuntamento con l’aula del Senato. Non c’è sicuramente il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali della ex Equitalia per i contribuenti in difficoltà economica e con un Isee inferiore ai 30.000 euro.

Inoltre, nella rottamazione – ter non verranno incluse le multe al codice della strada né i tributi locali come Imu e Tasi. Come ha spiegato il Sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci la soluzione prospettata dal Governo per poter includere queste Tasse locali nella terza edizione della definizione agevolata non avrebbe ottenuto il parere favorevole della Ragioneria dello Stato.

Dopo la votazione a Palazzo Madama la seconda lettura alla Camera

L’esame del Decreto Fiscale è iniziato con la relazione del Relatore di maggioranza, il Senatore Emiliano Fenu del Movimento Cinque Stelle. La votazione da parte dell’aula di Palazzo Madama è avvenuta in seguito. Poi il provvedimento dovrà passare alla Camera dei Deputati per una seconda lettura. Andiamo a vedere insieme quali sono state le mutazioni del Decreto Fiscale.

Provvedimento omnibus

Il Decreto Fiscale ha assunto le vesti di un provvedimento omnibus dove sono confluiti i più diversi provvedimenti. Dalla proroga del bonus bebé alle varie sanatorie fiscali. Dalla tassa sui money transfer algli incentivi per l’aggregazione tra Tim e Open Fiber nel settore delle reti di telecomunicazione. Comunque, dal punto di vista strettamente fiscale, vi sono delle importanti novità per quanto riguarda le liti pendenti, l’ampliamento del numero delle rate della rottamazione ter e la sanatoria degli errori formali delle dichiarazioni dei redditi da cui vengono esclusi i beni posseduti all’estero.

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