Sciopero generale dei dipendenti pubblici oggi venerdì 10 maggio 2019!

Lo sciopero generale dei dipendenti pubblici di venerdì 10 maggio 2019 è stato indetto dal sindacato per rivendicare la stabilizzazione del precariato.

Sciopero generale dei dipendenti pubblici oggi venerdì 10 maggio 2019

Per l’intera giornata di oggi, venerdì 10 maggio 2019,  è stato proclamato uno sciopero dalla sigla sindacale USB con l’adesione di Anief, dove si fermeranno tutti i lavoratori del pubblico impiego e della scuola, dei vigili del fuoco. Aderiscono alla mobilitazione anche i precari di qualsiasi tipologia contrattuale (interinali, Isu, ltd, etc). Per quanto riguarda i dipendenti della sanità lo sciopero comincia a inizio turno e termina all’ultimo turno della stessa giornata. A causa di questa mobilitazione generale dei dipendenti pubblici, saranno a rischio nidi, scuole e servizi pubblici, come quelli erogati dagli uffici comunali. Infatti, sul sito di Roma Capitale viene riportato il seguente avviso: “Si avvisa la cittadinanza che potrebbero verificarsi disservizi“.

Ecco per quale motivo i dipendenti pubblici si sono mobilitati nella giornata di oggi venerdì 10 maggio 2019

Lo sciopero generale dei dipendenti pubblici di oggi venerdì 10 maggio 2019 è stato indetto dal sindacato per rivendicare la stabilizzazione del precariato con la richiesta di nidi e scuole dell’infanzia pubblici e di qualità, insieme alla riorganizzazione dei servizi con la diminuzione dei carichi di lavoro del personale e con l’aumento degli organici, “che porterebbe ad un miglioramento dell’offerta educativa e scolastica investendo sulla qualità e sul rispetto dei diritti dei bambini”.

“Saranno in tante e in tanti a scioperare con noi il 10 Maggio” – ha avvisato il sindacato l’USB in una nota invitando le famiglie che troveranno i nidi e le scuole dell’infanzia chiusi a scendere in piazza “per la difesa e la valorizzazione di un servizio pubblico e di qualità”. Inoltre, nella nota del sindacato viene riportato: “In un anno di governo del cambiamento, le politiche sul pubblico impiego hanno brillato per continuità con i governi precedenti. A partire dai contratti. Scaduti a dicembre, per ora il Governo ha stanziato risorse pari ad aumenti di circa 40 euro medi lordi a regime, che non corrispondono neanche al recupero dell’inflazione, figuriamoci del potere d’acquisto perso in quasi dieci anni di blocco“.

“In un sistema nel quale le disuguaglianze dilagano e determinano per la maggioranza dei cittadini una vita più breve e con una qualità inferiore Noi Lavoratori Pubblici rivendichiamo la nostra funzione al servizio dei cittadini, delle classi più deboli, di coloro che da questa Unione Europea sono destinati ad essere sacrificati. Una funzione che vogliamo riaffermare e che pretendiamo venga riconosciuta pienamente restituendole dignità, in modo tangibile”. “L’ultimo contratto non lo ha fatto” – sostiene l’USB – “Non ci basta il ‘contratto’! Vogliamo un contratto che ci riconosca dignità! Il 10 maggio scenderemo in sciopero per andarcelo a conquistare!

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore