Riforma pensioni 2019, Quota 100: il Governo è ad un bivio?

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni giallo-verde. I conti pubblici freneranno le misure introdotte dal Governo? Cosa aspettarsi dalla Legge di Bilancio 2020.

Riforma pensioni 2019, Quota 100: il Governo è ad un bivio?

La lettera inviata all’Ue dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria è da giorni al centro di una sorta di giallo. Oggi il gen. Fabrizio Carrarini, vice-capo di gabinetto del ministro e responsabile della sicurezza cibernetica, depositerà alla Procura della Repubblica in nome e per conto del ministro Tria, una denuncia per divulgazione di atti secretati e violazione di segreto d’ufficio. La decisione fa seguito alla diffusione a mezzo stampa di una bozza di lettera del ministro in risposta alle richieste di spiegazioni da parte della Commissione europea circa l’evoluzione del debito italiano nel 2018.

La presa di posizione formale di  Tria si aggiunge alle dichiarazioni del Vice Premier Luigi Di Maio, che ha ringraziato il ministro “per aver provveduto a correggere”, quanto scritto nella bozza. Di Maio ha precisato: “Nella lettera scritta dal Mef all’Europa è stato cancellato il passaggio che prevedeva tagli alla spesa sociale, vale a dire ai servizi, agli ospedali, tagli al lavoro e a Quota 100″.

Il Governo al bivio

Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia, ritiene che il Governo si trovi ad un bivio. “Correzione significativa dei conti pubblici o procedura d’infrazione. Dopo la lettera di risposta inviata venerdì sera dal Tesoro alla Commissione Europea, caotica e contraddittoria, questo è il bivio davanti al quale si trova il Governo”, ha affermato il deputato in una nota.

“Quanto scritto nella missiva inviata a Bruxelles dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, infatti, non ha soddisfatto per nulla i commissari europei, che si aspettavano ben altri impegni e ben altri toni da parte dell’Esecutivo Conte. A questo punto, nelle raccomandazioni che verranno pubblicate mercoledì, la Commissione, oltre a predisporre il rapporto sul debito pubblico eccessivo italiano, previsto obbligatoriamente dai trattati comunitari, chiederà all’Italia di correggere gli squilibri, attraverso una manovra correttiva da fare quanto prima e facendo scattare le clausole di salvaguardia dell’Iva per una cifra pari a 23,1 miliardi. Queste le condizioni che imporrà Bruxelles”, ha dichiarato Brunetta.

Riforma pensioni e Quota 100. Damiano: “Per il Governo c’è poco da festeggiare”.

Le celebrazioni per la Festa della Repubblica sono state l’occasione per Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico per sviluppare alcune riflessioni sulla riforma delle pensioni 2019 e, più in generale, sull’operato del Governo. “In primo luogo  c’è il dilemma relativo alla sua tenuta. Resisteranno i nostri eroi, o si andrà a votare a settembre? In secondo luogo, dopo la prima legge di Bilancio allegra e di spesa, la seconda si preannuncia di lacrime e sangue. Basta fare due conti: tra flat tax (versione morbida), Iva e deficit, abbiamo una ‘bolletta’ che già si avvicina ai 50 miliardi di euro”, ha osservato l’esponente dem.

Secondo Damiano:”Quello che emerge, rispetto alle promesse della campagna elettorale e ai contenuti del contratto di governo  è la capacità dei gialloverdi di rimaneggiare le misure sociali mantenendone l’etichetta, ma cambiandone la sostanza. Partiamo da quota 100: doveva superare la legge Fornero, ma dura solo tre anni, al termine dei quali la ‘Fornero’ torna in piena salute. Doveva essere una quota, ma è una ‘finestra’ riservata a chi ha il privilegio di poter totalizzare almeno 38 anni di contributi entro il 2021: una platea ben individuata. Se poi non si prolunga l’Ape sociale, dal primo gennaio del 2020 saranno penalizzati disoccupati, donne e lavoratori discontinui”.

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