Con l’esclusione di Quota 100 dal testo del DDL Bilancio all’esame delle Camere, la certezza che tale misura possa entrare in vigore in tempi certi potrebbe venire dalla presentazione di un emendamento alla manovra economica. Se tale ipotesi non si avverasse, bisognerà attendere un disegno di legge collegato alla Legge di Bilancio, che dovrebbe poi affrontare l’iter parlamentare. Il Ministro dell’Interno Salvini ha chiarito che, una volta entrata in vigore Quota 100, i pensionamenti saranno regolati nel corso del 2019 mediante uno scaglionamento di coloro che, in possesso dei requisiti richiesti, faranno domanda di pensionamento. Nessun “esodo di massa”, quindi.
Quota 100 in cantiere ed a seguire, Quota 41.
Salvini ha ridato speranza ai lavoratori precoci, chiarendo che, dopo Quota 100, il prossimo obiettivo sarà Quota 41. “Il nostro obiettivo resta comunque quello di Quota 41. Gli italiani devono sapere che cosa gli succede e quando. Ma dovremo procedere con cautela per evitare che l’Europa ci crocifigga”, ha dichiarato in un’intervista a Bruno Vespa.
Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia e membro della Commissione lavoro, ritiene che Quota 41 sia la misura da mettere in campo in via prioritaria. In subordine, anche Quota 100, ma privata dei vincoli anagrafici. Il meccanismo di Quota 100 ideato dal Governo non lo convince perché esclude i lavoratori precoci. “Quota 100 manderà, di fatto, in pensione persone che possono avere 62 anni d’età e 38 anni di contributi, ma, con un assurdo, non manderanno in pensione persone che hanno iniziato a lavorare a 15, 16 anni e che dopo 40, 41, 42 anni di contributi potrebbero andare in pensione. Questo è un punto di caduta terribile”, ha dichiarato Rizzetto in un video su Facebook.
