Riforma delle pensioni: le novità dalla legge di Bilancio

Le ultime novità sulla legge di bilancio e la riforma delle pensioni. Le dichiarazioni di Debora Serracchiani.

Pensioni anticipate 2018: le ultime novità dall'Inps

Nella seduta di ieri, venerdì 28 dicembre, si è svolta in Aula la discussione del disegno di legge di Bilancio 2019. Successivamente, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Riccardo Fraccaro, ha posto, a nome del Governo, la questione di fiducia sull’approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo 1 del disegno di legge di bilancio, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato. La questione di fiducia sarà votata nella seduta di oggi, sabato 29 dicembre, a partire dalle ore 18.30, previe dichiarazioni di voto che inizieranno alle ore 17.

Dando idealmente seguito alla mobilitazione dei sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil svoltasi ieri in tutta Italia, oggi Cgil, Cisl, Uil saranno presenti in Aula alla Camera in occasione del voto finale alla Manovra. “Con la nostra presenza vogliamo ribadire che si sta approvando una legge di Bilancio sbagliata, miope, recessiva, che taglia ulteriormente su crescita e sviluppo, lavoro e pensioni, coesione e investimenti produttivi, negando al Paese, e in particolare alle sue aree più deboli, una prospettiva di rilancio economico e sociale, hanno affermato le tre sigle in una nota congiunta. “Per rispondere ad una impostazione di politica economica assolutamente sbagliata e che non recepisce le richieste della piattaforma unitaria”, a fine gennaio i sindacati saranno in piazza “per una grande manifestazione”.

L’intervento in Aula di Debora Serracchiani

Debora Serracchiani, deputato del Pd, nel corso del suo discorso in Aula alla Camera nella discussione della legge di Bilancio 2019, ha utilizzato parole molto critiche nei confronti degli interventi sulle pensioni annunciati dal Governo. ” Voi, nella manovra, di pensioni parlate poco e parlate male; nella manovra, di pensioni si parla soltanto per dire che non c’è l’APE sociale, soltanto per dire che non c’è l’”Opzione donna”, che c’è però “Quota 100”, che significa dire alle persone che possono andare in pensione a 62 anni”, ha dichiarato.

“Penso, invece, che dobbiamo dire agli italiani che hanno il diritto di andare in pensione prima quelli che fanno lavori gravosi, non tutti a 62 anni perché quello che accadrà poi è che le generazioni di domani dovranno pagare e sopportare il peso, la zavorra del sistema pensionistico, che non sarà in grado di far fronte a questi pensionamenti anticipati”.

Quota 100 ed Ape sociale

A proposito delle pensioni anticipate, l’On.Serracchiani ha puntualizzato: “Vorremmo anche spiegare a questo Governo che l’APE sociale non è assolutamente in concorrenza con “Quota 100”; l’APE sociale, infatti, riguarda quelle carriere discontinue, quei lavoratori precoci, i disoccupati di lungo corso, mentre “quota 100” riguarda proprio il contrario, cioè quei lavoratori, soprattutto del Nord e soprattutto uomini, che hanno carriere pensionistiche continue; quindi, voi state commettendo anche l’errore di intervenire sul sistema pensionistico senza abolire la “Fornero”, senza picconare la “Fornero”, ma picconate i pensionati italiani ai quali fate un ulteriore torto”.

Blocco della rivalutazione ed aumento delle minime

A proposito del blocco della rivalutazione e dell’aumento delle minime, l’esponente del Pd ha affermato:”Lo dico al Ministro Tria, suo tramite Presidente, ciò non riguarda le pensioni d’oro; perché non raccontate agli italiani che 1.500 euro lorde di pensione, cioè poco più di 1.200 euro netti al mese, è una pensione d’oro. Non ditelo a quegli italiani che con 1.200 euro al mese magari mantengono anche i loro nipoti e dite loro che in questo modo state tagliando le pensioni anche a quella classe media, lo voglio dire, suo tramite, Presidente, alla onorevole Cattoi che questa mattina, facendoci una lezioncina, ci diceva che nella manovra avrebbero aumentato le pensioni minime.

Non c’è nessun aumento delle pensioni minime; in questo Paese sono poco più di 2 milioni gli italiani che non arrivano a prendere 500 euro di pensione, se volete portarle tutte a 780 euro fate due conti, significa che servono 12 miliardi e 12 miliardi non ci sono nella manovra di bilancio perché ne avete messi 7, sia per le pensioni di cittadinanza sia per il reddito di cittadinanza, quindi non darete le pensioni minime aumentate ai pensionati e non darete il reddito di cittadinanza a tutti quei 5 milioni di poveri a cui avete detto che avete abolito la povertà.

Taglio delle pensioni d’oro

A proposito del taglio delle cosiddette “pensioni d’oro”, Serrachiani ha dichiarato:”Avete capito che si doveva perseguire una strada diverso, ebbene l’avete fatto, ma con un piccolo errore. Al comma 261, dopo che il Ministro Di Maio ci ha detto: “Non toccheremo le pensioni di coloro che hanno versato tutti i contributi perché toccheremo soltanto quelle degli altri”, ebbene proprio qui, al comma 261, voi fate esattamente il contrario e tagliate le pensioni anche ai pensionati che hanno versato tutti i contributi”. “Quindi, la verità sulle pensioni è che di pensioni capite ben poco e quello che avete fatto sulle pensioni ve lo ricorderanno i pensionati, non quelli silenti, come oggi qualcuno dice, ma quelli che domani verranno in quest’Aula a ricordarvi cosa significa governare”, ha concluso.

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