Pensioni e legge di Bilancio: cresce l’attesa ed il malcontento

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni e la legge di bilancio 2019. Le dichiarazioni di Renzi e Rizzetto

Pensioni 2019: blocco della rivalutazione e riduzione delle pensioni di importo elevato. In arrivo altri tagli?

Inizierà alle 10,30 la discussione in Commissione Bilancio alla Camera del testo del disegno della Legge di Bilancio 2019, modificato nel passaggio al Senato dal maxi emendamento governativo. Ci sarà tempo fino alle ore 13 di oggi, 27 dicembre 2018, per la presentazione degli emendamenti. L’approdo alla Camera del Ddl Bilancio è avvenuto tra tensioni e polemiche.

Gli ultimi aggiornamenti sul contenuto della Manovra vengono dall’ex Premier Matteo Renzi, il quale dal suo profilo social ha dichiarato: “Oggi inizia la discussione sulla Legge di Bilancio alla Camera. Ora che abbiamo potuto leggere il testo – che ci è stato nascosto fino all’ultimo, in Senato, dai signori dello streaming e dalla trasparenza – vediamo ancora più evidenti le contraddizioni e le follie di questa manovra. Pensate solo a questo: raddoppiano l’Ires per il mondo del no-profit e premiano gli evasori.  Se sei un volontario e fai solidarietà paghi di più. Se sei un evasore e fai il furbetto paghi di meno. Solo a me sembra che questo sia il mondo alla rovescia?”.

L’analisi di Walter Rizzetto del blocco delle rivalutazioni

L’on. Walter Rizzetto, membro della Commissione lavoro alla Camera, ha analizzato la portata degli interventi sulle pensioni che il Governo ha inserito nel maxi emendamento alla legge di Bilancio. “Pensioni: e meno male che è una manovra del popolo”, ha osservato Rizzetto. “Qualcuno ha capito, si, che cosa farà il Governo con le pensioni da 1000/1200 euro nette al mese? Il primo Ministro Conte ha provato a confondere le idee quando ha parlato di “misure di contenimento della spesa pensionistica che si sostanziano nel raffreddamento dello schema di indicizzazione dei trattamenti di più cospicuo importo”. Tradotto nel linguaggio comune non grillino, per i pensionati che prendono netti almeno 1000,00 euro al mese ci sarà il blocco per i prossimi tre anni dell’adeguamento Istat, cioè quello basato sull’aumento del costo della vita. Aumenta il costo della vita=ti si abbassa proporzionalmente la pensione da 1000,00 euro al mese”, ha precisato l’esponente di Fratelli D’Italia.

Rizzetto ha ricordato che “il blocco della rivalutazione delle pensioni degli anni 2012-2013, stabilito dal Decreto Legge n. 201 del 2011 è già stato giudicato incostituzionale dalla sentenza della Corte Cost. n. 70 del 10 marzo 2015 (depositata il 30 aprile 2015)” e che “le pensioni superiori a tre volte il trattamento minimo, e più precisamente le pensioni lorde superiori a 1.405,05 non sono state rivalutate negli anni 2012 e 2013 per effetto dell’art. 24, comma 25, della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la c.d. Legge Fornero)”. “Di Maio è esattamente come la Fornero, solo che lei pianse, lui cerca nel dizionario dei sinonimi e contrari come ingannare chi ci crede ancora. Fosse solo per questo la Manovra è incostituzionale”, ha puntualizzato l’Onorevole.

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