Pensioni anticipate, Quota 100: le ultime novità dalla conversione in legge del Decretone

Le ultime novità sulla conversione in legge del decreto contenente il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni.

Riforma pensioni: ultime novità sulla nona salvaguardia per gli esodati

È scaduto ieri il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto-legge 28 gennaio 2019, n.4 recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni. L’attenzione di quanti attendono modifiche del testo approvato dal Senato si rivolge ora all’esame delle proposte emendative, con la speranza che qualcuna di esse venga approvata. Nel corso della conversione in legge del cosiddetto Decretone, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), è stato audito presso le Commissioni riunite Lavoro pubblico e privato e Affari sociali della Camera. “Tenendo conto che l’anticipo della pensione riduce la rata ma aumenta il numero degli anni di fruizione, “Quota 100” risulterà conveniente per gran parte di coloro che matureranno i requisiti nel 2019, soprattutto se rientrano nel calcolo retributivo e hanno un tasso di sconto intertemporale superiore al 3 per cento”, ha osservato l’Upb.

“Sul versante delle misure in materia pensionistica le simulazioni condotte dall’Upb forniscono risultati sostanzialmente in linea con le valutazioni ufficiali per quanto riguarda sia il maggior numero di pensioni in pagamento nei prossimi dieci anni sia la connessa maggiore spesa. Il maggior numero di pensioni a fine anno ammonterebbe a poco più di 314.000 nel 2019, per poi aumentare sino a poco più di 372.000 nel 2021 e quindi ridursi gradualmente sino a 150.000 circa nel 2028. La maggiore spesa lorda ammonterebbe a circa 4 miliardi nel 2019, per poi aumentare sino a circa 8,6 miliardi nel 2021 e di lì cominciare a ridursi più rapidamente dal 2024 (circa 1,4 miliardi nel 2028)”, ha precisato l’Upb.

Quota 100 nell’analisi dell’Upb

L’Ufficio parlamentare di bilancio ha chiarito:”Se in alternativa ai take-up utilizzati nella relazione tecnica al provvedimento si ipotizzano percentuali del 90 per cento per i lavoratori privati e dell’85 per cento per i pubblici il maggior numero di pensioni a fine anno aumenterebbe di circa il 9 per cento, mentre si dovrebbe mettere in conto un ulteriore aumento di spesa del 5,8 per cento nel 2019 e di circa il 10 per cento negli altri due anni. Applicate direttamente alle previsioni di spesa della relazione tecnica (per l’aggregato di quota 100, nuova pensione anticipata e opzione donna), tali percentuali comporterebbero una maggiore spesa di circa 0,2 miliardi nel 2019 e di circa 0,8 nel 2020 e nel 2021.

Se si ipotizzassero take-up rate del 100 per cento sia per i lavoratori privati sia per i pubblici (ossia tutti sfruttano l’uscita con quota 100 non appena possono), il maggior numero di pensioni a fine anno aumenterebbe di circa il 22,8 per cento nel 2019, del 14,7 nel 2020 e del 13 per cento nel 2021, mentre si dovrebbe mettere in conto un ulteriore aumento di spesa del 14,2 per cento nel 2019, del 19,4 nel 2020 e del 13,9 nel 2021.

Quota 100 e staffetta generazionale 

“Sulla possibilità di una staffetta intergenerazionale messa in moto dai pensionamenti anticipati, la letteratura economica e le analisi empiriche non giungono a conclusioni univoche”, ha sottolineato l’Upb. “Nel breve periodo la contrazione dell’occupazione delle coorti più anziane che sarà prodotta da Quota 100 potrebbe favorire un moderato ricambio generazionale, soprattutto nel settore pubblico. Nel lungo periodo, invece, l’occupazione tanto dei giovani quanto degli anziani dipenderà dall’efficacia delle misure di incentivo alla crescita economica implementate dal governo”.

Meccanismo di monitoraggio

“L’elevata incertezza delle stime relative ai costi delle misure contenute nel provvedimento ha indotto a prevedere meccanismi di monitoraggio differenziati per il reddito e la pensione di cittadinanza, da un lato, e per le misure di revisione del sistema pensionistico, dall’altro. Tale meccanismo di monitoraggio, sebbene fondamentale per il controllo della spesa, presenta alcuni elementi di criticità. Che andrebbero attentamente valutati”, ha concluso l’Upb.

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