Pensioni anticipate, proroga di Opzione donna: le ultime novità

Le ultime novità sulla proroga di Opzione donna. Il punto di Orietta Armiliato sulla misura per le pensioni anticipate al femminile.

Pensioni anticipate: continua il pressing per la proroga di Opzione donna al 2019

Noto l’esito delle elezioni, i Vice Premier Luigi  Di Maio e Matteo Salvini hanno ribadito il loro impegno nel voler portare avanti gli obiettivi indicati nel contratto di Governo. Nel paragrafo dedicato alla riforma delle pensioni, intitolato: “Pensioni-Stop Legge Fornero”, a proposito di Opzione donna si legge: “Prorogheremo la misura sperimentale “opzione donna” che permette alle lavoratrici con 57-58 anni e 35 anni di contributi di andare in quiescenza subito, optando in toto per il regime contributivo. Prorogheremo tale misura sperimentale, utilizzando le risorse disponibili”.

Con il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla L. 28 marzo 2019, n. 26, è entrata in vigore la misura denominata “Opzione donna”, in virtù della quale: “Il diritto al trattamento pensionistico anticipato è riconosciuto, secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo 30 aprile 1997, n.180, nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e un’età pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome.

Le lavoratrici nate nel 1961

L’aumento del requisito anagrafico rispetto a quanto indicato nel contratto di Governo, ha impedito all’accesso allo strumento per le pensioni anticipate al femminile alle lavoratrici nate nel 1961, che rivendicano, quindi, la proroga di Opzione donna al 31 dicembre 2019. Il sottosegretario al Ministero del lavoro Claudio Durigon ha dichiarato che tale proroga verrà stabilita in occasione della Legge di Bilancio 2020. Durigon ha precisato, inoltre, che nulla impedisce che Opzione donna possa essere prorogata di anno in anno.

Proroga di Opzione donna: il punto di Orietta Armiliato

Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social ritiene che “continuare a chiedere misure rinnovabili di anno in anno per le donne” non sia solo “una dimostrazione di miopia estrema ma “pura cattiveria”. “La misura dell’Opzione Donna quando fu varata in via sperimentale nell’ormai lontano anno 2004, contemplava un termine di utilizzo di li a 10 (dieci) anni; ora, stanti le peculiarità di questa legge (metodo di calcolo totalmente contributivo), sarebbe assurdo pensare di estenderla per ulteriori dieci ma, considerato che la Ragioneria Generale dello Stato rispetto al passato chiede “quattro soldi” per la copertura economica necessaria ad una estensione nel tempo, si dovrebbe chiedere, ed avrebbe senso, che fosse prorogata per i prossimi quattro/cinque anni”, ha osservato Armiliato.

L’amministratrice del CODS ritiene riduttivo “chiedere che la norma venga prorogata al 31.12.2019”, “a maggior ragione considerato che si tratta di un diritto esercitabile dal singolo senza vincoli di obbligatorietà”. “Senza dubbio alcuno sarebbe, da parte del legislatore, un atto di grande rispetto verso le Donne decidere di protrarre la misura nel tempo ma senza dover assoggettare le lavoratrici che intendono optare, allo stillicidio del “di anno in anno” che è una metodologia frustrante, crudele oserei dire immorale poiché genera ansia, precariato ed incertezza, sentimenti negativi che le donne non meritano, oltre a tutto il resto, di dover subire e gestire”, ha osservato Armiliato.

Chiediamo quindi alle OO.SS di valutare assieme a noi del CODS questa possibilità e di proporla in codesta modalità ovvero dettagliandola rispetto alla genericità con la quale è stata inserita nella piattaforma unitaria (capitolo: Previdenza e welfare pag 8 ) sottoscritta e sottoposta al Ministro del Lavoro ed al suo sottosegretario, durante la riunione tenutasi al MISE nello scorso mese di Marzo, inserendo come termine di esercizio della proroga il 31 Dicembre 2023.

Considerando che gli esponenti dei partiti che compongono la maggioranza di governo continuano a confermare verbalmente che tale misura vedrà con la prossima legge di bilancio la proroga al 31.12.2019 avvalorandone dunque l’efficacia e l’esiguo costo necessario, non potrà sottrarsi dall’accogliere positivamente questa nostra proposta che mira al benessere anche psicologico e morale della platea femminile che ne fa richiesta, platea alla quale è stata fino ad oggi prestata un’attenzione attestabile poco sopra lo zero”, ha precisato Armiliato.

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