Pensioni anticipate, Opzione donna: le novità dalla circolare dell’Inps

I requisiti per l'accesso alle pensioni anticipate in regime di Opzione donna nella circolare Inps. Il commento di Orietta Armiliato.

Pensioni e Quota 100: le ultime novità dopo il vertice di ieri a Palazzo Chigi

L’Inps ha pubblicato la circolare relativa alle disposizioni in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze della pensione anticipata stabilite dal decreto-legge n. 4 del 28 gennaio 2019. Si legge nel testo: “L’articolo 16 del decreto-legge in oggetto prevede che le lavoratrici che hanno maturato, entro il 31 dicembre 2018, un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età anagrafica minima di 58 anni se lavoratrici dipendenti, e di 59 anni se lavoratrici autonome, possono accedere alla pensione anticipata secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo del 30 aprile 1997, n. 180.

Al predetto requisito anagrafico non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita di cui all’articolo 12 del decreto-legge n. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122/2010″.  L’Inps ha precisato che “ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione utile per il diritto alla pensione di anzianità, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.

Opzione donna: la circolare Inps n.11 del 29 gennaio 2019

Nella circolare Inps n.11 del 29 gennaio 2019, a proposito delle pensioni anticipate in regime di Opzione donna, si chiarisce che alle lavoratrici madri che accedono al predetto trattamento non si applicano le disposizioni previste dal comma 40, dell’articolo 1 della legge n. 335 del 1995″.

Le lavoratrici del comparto scuola e AFAM, al ricorrere dei prescritti requisiti, possono conseguire il trattamento pensionistico  rispettivamente a decorrere  dal 1° settembre e dal 1° novembre 2019. Le lavoratrici che hanno perfezionano i prescritti requisiti entro il 31 dicembre 2018 possono conseguire il trattamento pensionistico anche successivamente alla prima decorrenza utile.

La decorrenza del trattamento pensionistico non può essere comunque anteriore al giorno successivo al 30 gennaio 2019, giorno successivo alla data di entrata in vigore del decreto-legge in oggetto.

Decorrenza del trattamento pensionistico

Le lavoratrici conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi:  dodici mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti; diciotto mesi dalla data di maturazione dei previsti requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

Il punto di Orietta Armiliato sulla riforma delle pensioni giallo-verde

“Mentre si attende l’approdo in Senato del Decreto Legge che è stato firmato e pubblicato affinché il parlamento ne curi la conversione in definitiva legge dello Stato, leggendo gli articoli che gli estensori hanno generato, ci si rende perfettamente conto di quanto siamo ben distanti dalle promesse elettorali e dalla sottoscrizione dei patti posti in essere dalla maggioranza di Governo (espressione di due partiti per molti versi antitetici), a cominciare dagli infiniti pali e paletti conficcati nel terreno del Reddito di Cittadinanza passando per i lacci e lacciuoli presenti per accedere a Quota 100 ad arrivare all’Opzione Donna che non rispetta i requisiti della legge originale.

E se già questo non bastasse, il tutto è stato vincolato a coperture limitate per le quali sono state previste clausole di salvaguardia che, come sempre, andranno a peggiorare la situazione economica di ogni cittadino che, suo malgrado, subirà”, ha commentato in un post Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social.

“Non stavamo aspettando una riforma delle pensioni che, cancellata la Monti-Fornero la sostituisse in toto, come da proclami somministrati via megafono “urbi et orbi” per mesi e mesi? E, dunque, sarebbe Quota 100 la riforma attesa?”, ha aggiunto. “E per le donne? Il nulla e quel poco è rappresentato da una proroga farlocca della misura dell’Opzione Donna, perché il Contratto del Governo del Cambiamento siglato e propagandato che neppure il trattato di Schengen ebbe tali aspetti trionfalistici, riproponeva i termini della legge originale, cosa che non si è concretizzata, tagliando fuori donne che, fidandosi, ci avevano fatto conto”, ha puntualizzato Armiliato.

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