Pensioni 2019: Quota 100 e rivalutazione delle pensioni. Tutte le ultime novità

Le ultime novità sulla riforma delle pensioni 2019. Cresce il numero di domande per Quota 100. Le nuove norme per la rivalutazione delle pensioni e la mobilitazione sindacale.

Riforma pensioni 2019: Quota 100 nel mirino dei sindacati

Il decreto legge contenente il Reddito di cittadinanza, Quota 100 ed altri interventi sulle pensioni è approdato al Senato per la terza e definitiva lettura. Lo scorso venerdì la Commissione Lavoro al Senato ha avviato l’esame delle modifiche introdotte al testo nel passaggio alla Camera. Il provvedimento di conversione in legge del cosiddetto “Decretone” giungerà in Aula per la discussione martedì 26 marzo alle ore 12.

Frattanto continua ad aumentare il numero di domande per l’accesso a Quota 100, il nuovo dispositivo per le pensioni anticipate, rivolto ai lavoratori che hanno raggiunto 62 anni d’età ed almeno 38 di contributi versati. Alle ore 17.00 del 21 marzo 2019 sono state presentate 98.720 istanze, di cui 34.647 presentate da lavoratori dipendenti e 34.922 provenienti da dipendenti pubblici. Le domande presentate da uomini sono state 72.204, mentre 26.516, quelle inviate da donne.

Perequazione delle pensioni: applicazione dei nuovi criteri

L’Inps ha reso noto che dal prossimo mese di aprile sono in pagamento le pensioni ricalcolate coi criteri di  rivalutazione annuale previsti dalla Legge di bilancio per il 2019. I nuovi criteri utilizzati per il ricalcolo dei trattamenti pensionistici a decorrere da gennaio 2019 sono stati specificati nella circolare n. 44 del 22 marzo 2019. L’operazione di ricalcolo effettuata dall’Ente previdenziale ha riguardato i trattamenti di importo complessivo lordo superiore a tre volte il trattamento minimo, dove per importo complessivo lordo s’intende la somma di tutte le pensioni di cui un soggetto è titolare, erogate sia dall’Inps che dagli altri Enti presenti nel Casellario centrale, assoggettabili al regime della perequazione cumulata.

L’Inps ha dichiarato che le posizioni interessate dal ricalcolo sono circa 5,6 milioni. Per circa 2,6 milioni delle posizioni interessate la variazione media mensile dell’importo lordo risulta di 28 centesimi. Nei prossimi mesi successivi l’Istituto comunicherà le modalità di recupero delle somme relative al periodo gennaio-marzo 2019.

La mobilitazione sindacale

I sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil annunciano l’avvio della mobilitazione dei pensionati per protestare “contro la totale mancanza di attenzione nei loro confronti da parte del governo”. Sono previste tre assemblee il prossimo 9 maggio a Padova, Roma e Napoli ed una manifestazione nazionale il 1° giugno in piazza del Popolo a Roma.

L’unica misura messa in campo  è stata quella del taglio della rivalutazione, che partirà dal 1° aprile e a cui si aggiungerà un corposo conguaglio che i pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi”, hanno osservato le sigle sindacali. “La tanto sbandierata pensione di cittadinanza invece finirà per riguardare un numero molto limitato di persone e non basterà ad affrontare il tema della povertà”, hanno aggiunto.

“Il governo si è mostrato del tutto sordo alle rivendicazioni e alle necessità dei pensionati italiani, accusati addirittura di essere degli avari per aver osato protestare a fine dicembre contro il taglio della rivalutazione. La loro mobilitazione è quindi necessaria e non più rinviabile“, hanno puntualizzato Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.

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