Papa Francesco, udienza generale di oggi, 6 marzo 2019: “Dio ha pazienza”

I temi dell'Udienza Generale di Oggi, 6 marzo 2019, di Papa Francesco. Continua la Catechesi sul "Padre nostro".

Papa Francesco: Udienza generale di oggi, 26 giugno 2019

L’Udienza generale del Santo Padre che si è svolta questa mattina è stata dedicata alla Catechesi sul “Padre nostro”. Papa Francesco ha illustrato il senso della frase “venga il tuo Regno“. “Dopo aver pregato perché il suo nome sia santificato, il credente esprime il desiderio che si affretti la venuta del suo Regno. Questo desiderio è sgorgato, per così dire, dal cuore stesso di Cristo, che iniziò la sua predicazione in Galilea proclamando: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”, ha affermato il Pontefice.

“Queste parole non sono affatto una minaccia, al contrario, sono un lieto annuncio, un messaggio di gioia. Gesù non vuole spingere la gente a convertirsi seminando la paura del giudizio incombente di Dio o il senso di colpa per il male commesso. Gesù non fa proselitismo: annuncia, semplicemente. Al contrario, quella che Lui porta è la Buona Notizia della salvezza, e a partire da essa chiama a convertirsi. Ognuno è invitato a credere nel “vangelo”: la signoria di Dio si è fatta vicina ai suoi figli. Questo è il Vangelo: la signoria di Dio si è fatta vicina ai suoi figli. E Gesù annuncia questa cosa meravigliosa, questa grazia: Dio, il Padre, ci ama, ci è vicino e ci insegna a camminare sulla strada della santità”, ha precisato Papa Francesco.

Il regno di Dio in mezzo a noi

“Venga il tuo Regno!”, ripete con insistenza il cristiano quando prega il “Padre nostro”. Gesù è venuto; però il mondo è ancora segnato dal peccato, popolato da tanta gente che soffre, da persone che non si riconciliano e non perdonano, da guerre e da tante forme di sfruttamento, pensiamo alla tratta dei bambini, per esempio. Tutti questi fatti sono la prova che la vittoria di Cristo non si è ancora completamente attuata: tanti uomini e donne vivono ancora con il cuore chiuso. È soprattutto in queste situazioni che sulle labbra del cristiano affiora la seconda invocazione del “Padre nostro”: “Venga il tuo regno!”. Che è come dire: “Padre, abbiamo bisogno di Te! Gesù, abbiamo bisogno di te, abbiamo bisogno che ovunque e per sempre Tu sia Signore in mezzo a noi!”. “Venga il tuo regno, sii tu in mezzo a noi”, ha proseguito il Pontefice.

Sentiremo la preghiera del Padre nostro rispondere

“A volte ci domandiamo: come mai questo Regno si realizza così lentamente? Gesù ama parlare della sua vittoria con il linguaggio delle parabole. Ad esempio, dice che il Regno di Dio è simile a un campo dove crescono insieme il buon grano e la zizzania: il peggior errore sarebbe di voler intervenire subito estirpando dal mondo quelle che ci sembrano erbe infestanti. Dio non è come noi, Dio ha pazienza. Non è con la violenza che si instaura il Regno nel mondo: il suo stile di propagazione è la mitezza“, ha chiarito Papa Francesco.

Il Pontefice ha aggiunto: “Venga il tuo Regno!”. Seminiamo questa parola in mezzo ai nostri peccati e ai nostri fallimenti. Regaliamola alle persone sconfitte e piegate dalla vita, a chi ha assaporato più odio che amore, a chi ha vissuto giorni inutili senza mai capire il perché. Doniamola a coloro che hanno lottato per la giustizia, a tutti i martiri della storia, a chi ha concluso di aver combattuto per niente e che in questo mondo domina sempre il male. Sentiremo allora la preghiera del “Padre nostro” rispondere.

Ripeterà per l’ennesima volta quelle parole di speranza, le stesse che lo Spirito ha posto a sigillo di tutte le Sacre Scritture: “Sì, vengo presto!”: questa è la risposta del Signore. “Vengo presto”. Amen. E la Chiesa del Signore risponde: “Vieni, Signore Gesù”. “Venga il tuo regno” è come dire “Vieni, Signore Gesù”. E Gesù dice: “Vengo presto”. E Gesù viene, a suo modo, ma tutti i giorni. Abbiamo fiducia in questo. E quando preghiamo il “Padre nostro” diciamo sempre: “Venga il tuo regno”, per sentire nel cuore: “Sì, sì, vengo, e vengo presto”.

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