Oggi si è tenuta la consueta Udienza Generale del mercoledì di Papa Francesco. L’argomento trattato dal Pontefice nel suo discorso è stato quello del viaggio apostolico compiuto nel fine settimana in Romania. Papa Francesco si è detto molto soddisfatto di essere riuscito a recarsi in Romania “non da lontano o dall’alto, ma camminando io stesso i mezzo al popolo romeno, come pellegrino nella sua terra”.
I diversi incontri compiuti dal Papa nel corso del suo viaggio “hanno evidenziato l’esigenza di camminare insieme, sia tra cristiani sul piano della fede e della carità, sia tra cittadini sul piano dell’impegno civile“, ha dichiarato il Santo Padre. “Come cristiani abbiamo la grazia di vivere una stagione di relazioni fraterne tra le diverse chiese”, ha sottolineato il Pontefice.
La Chiesa ortodossa in Romania
“In Romania la gran parte dei fedeli appartiene alla chiesa ortodossa. La comunità cattolica, sia greca, sia latina è viva ed attiva nel’unione tra tutti i cristiani, pur incompleta è basata sull’unico battesimo ed è sigillata dal sangue e dalla sofferenza patita insieme nei tempi oscuri della persecuzione, in particolare nel secolo scorso sotto il regime ateistico. C’è anche la comunità luterana che professa la fede in Gesù Cristo ed è in buoni rapporti con gli ortodossi ed i cattolici”, ha aggiunto Papa Francesco.
“Nell’incontro con il patriarca della chiesa ortodossa, che è stato molto cordiale ho ribadito la volontà della chiesa cattolica di camminare insieme nella memoria riconciliata e verso una più piena unità che proprio il popolo romeno invocò profeticamente durante la visita di San Giovanni Paolo II”,ha sottolineato il Pontefice.
Il Padre Nostro
“Questa importante dimensione ecumenica del viaggio è culminata nella solenne preghiera del Padre nostro all’interno della nuova imponente cattedrale ortodossa di Bucarest. Questo è stato un momento di forte valore simbolico perchè il Padre Nostro è la preghiera cristiana per eccellenza, patrimonio comune di tutti i battezzati“, ha precisato Papa Francesco.
