Papa Francesco, Angelus e Omelia di oggi: “L’amore di Gesù non conosce confini e barriere”

Oggi domenica 23 febbraio 2020 Papa Francesco ha celebrato l'Angelus e la Santa Messa da Bari, mandati in onda all'interno del programma A sua immagine.

Papa Francesco Angelus di oggi 5 marzo 2023

Papa Francesco oggi ha celebrato la Santa Messa e l’Angelus in diretta da Bari, appuntamento in onda su Rai 1, all’interno del programma A sua immagine condotto come sempre da Lorena Bianchetti. La puntata che andrà in onda domani, sarà dedicata all’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”, che si sta svolgendo a Bari dal 19 al 23 febbraio e che riunisce i vescovi di diciannove Paesi affacciati sul Mediterraneo. Il Card. Bassetti, aprendo l’incontro, ha così ribadito: “Il Mediterraneo non è solo bellezza generata dall’incontro delle diversità, ma anche violenza che esplode a causa dell’incapacità di comporre i giochi di potere, gli interessi contrapposti e le paure che queste stesse diversità possono alimentare”.

La Santa Messa in diretta da Bari e l’Angelus di Papa Francesco di domenica 23 febbraio 2020.

“A Sua Immagine” dedica la puntata di domani alle conclusioni di questo importante evento. Lorena Bianchetti ospiterà Alessandro Gisotti, vice-direttore editoriale dei media vaticani e Alberto Romagnoli, corrispondente Rai da Bruxelles per fare il punto su quanto avvenuto in seno all’incontro di questi giorni a Bari, dove ci sarà in collegamento Paolo Balduzzi. Da Bari verrà trasmessa la Santa Messa presieduta da Papa Francesco e successivamente ci sarà la Recita dell’Angelus, appuntamento atteso ogni domenica dai fedeli.

Ha così sottolineato il Pontefice durante l’Angelus odierno: “Mentre siamo riuniti qui a pregare e a riflettere sulla pace e sulle sorti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, sull’altra sponda di questo mare, in particolare nel nord-ovest della Siria, si consuma un’immane tragedia. Dai nostri cuori di pastori si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze.

Preghiamo il Signore affinché muova i cuori e tutti possano superare la logica dello scontro, dell’odio e della vendetta per riscoprirsi fratelli, figli di un solo Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi. Invochiamo lo Spirito Santo perché ognuno di noi, a partire dai gesti di amore quotidiani, contribuisca a costruire relazioni nuove, ispirate alla comprensione, all’accoglienza, alla pazienza, ponendo così le condizioni per sperimentare la gioia del Vangelo e diffonderla in ogni ambiente di vita. La Vergine Maria, la “Stella del mare” [Santa Madre di Dio] alla quale guardiamo come esempio più alto di fedeltà a Gesù e alla sua parola, ci aiuti a camminare su questa strada. Prima di recitare insieme l’Angelus, ringrazio di cuore tutti i Vescovi e quanti hanno partecipato a questo incontro sul Mediterraneo come frontiera di pace; come pure coloro – e sono tanti! – che in diversi modi hanno lavorato per la sua buona riuscita. Grazie a tutti! Avete contribuito a far crescere la cultura dell’incontro e del dialogo in questa regione così importante per la pace nel mondo”.

Durante l’omelia della Santa Messa di oggi recitata da Bari Papa Francesco ha così sottolineato: “Gesù cita l’antica legge: «Occhio per occhio e dente per dente». Sappiamo che cosa voleva dire: a chi ti toglie qualcosa, tu toglierai la stessa cosa. Era in realtà un grande progresso, perché impediva ritorsioni peggiori: se uno ti ha fatto del male, lo ripagherai con la stessa misura, non potrai fargli di peggio. Chiudere le contese in pareggio era un passo avanti. Eppure Gesù va oltre, molto oltre: “Ma io vi dico di non opporvi al malvagio”. Ma come, Signore? Se qualcuno pensa male di me, se qualcuno mi fa del male, non posso ripagarlo con la stessa moneta? “No”, dice Gesù: non-violenza, nessuna violenza…Egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti». E oggi, nella prima Lettura, ci dice: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo!».

Allora, se vogliamo essere discepoli di Cristo, se vogliamo dirci cristiani, questa è la via, non ce n’è un’altra. Amati da Dio, siamo chiamati ad amare; perdonati, a perdonare; toccati dall’amore, a dare amore senza aspettare che comincino gli altri; salvati gratuitamente, a non ricercare alcun utile nel bene che facciamo. E tu puoi dire: “Ma Gesù esagera! Dice persino: «Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano»; parla così per destare l’attenzione, ma forse non intende veramente quello”. Invece sì, intende veramente quello. Gesù qui non parla per paradossi, non usa giri di parole. È diretto e chiaro. Cita la legge antica e solennemente dice: “Ma io vi dico: amate i vostri nemici”.

È la novità cristiana. È la differenza cristiana. Pregare e amare: ecco quello che dobbiamo fare; e non solo verso chi ci vuol bene, non solo verso gli amici, non solo verso il nostro popolo. Perché l’amore di Gesù non conosce confini e barriere. Il Signore ci chiede il coraggio di un amore senza calcoli. Perché la misura di Gesù è l’amore senza misura. Quante volte abbiamo trascurato le sue richieste, comportandoci come tutti! Eppure il comando dell’amore non è una semplice provocazione, sta al cuore del Vangelo. Sull’amore verso tutti non accettiamo scuse, non predichiamo comode prudenze. Il Signore non è stato prudente, non è sceso a compromessi, ci ha chiesto l’estremismo della carità. È l’unico estremismo cristiano lecito: l’estremismo dell’amore“.

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