Manovra, ok della Camera alla fiducia con 327 si e 228 no

Ottenuta la fiducia, tra urla e proteste dell'opposizione, sulla legge di bilancio alla Camera con 327 voti favorevoli e 228 voti contrari.

Manovra, oggi testo alla Camera per la seconda lettura. L'ok definitivo entro sabato

L’esecutivo gialloverde ha ottenuto la fiducia posta sulla legge di bilancio alla Camera con 327 voti favorevoli e 228 voti contrari in una corsa contro il tempo per evitare l’esercizio provvisorio che scatterebbe dal 1° gennaio. L’approvazione definitiva avverrà stamattina, dopo che verranno esauriti i voti sui 244 ordini del giorno collegati alla manovra stessa. Per rallentare l’iter della fiducia, il Pd ha scelto di non partecipare alla prima chiama ed hanno iniziato a votare contro solamente al termine della seconda. Ma l’intera seduta è stata infuocata, con proteste, flash mob e uno stop ai lavori durante le dichiarazioni di voto.

Infatti, il presidente della Camera ha dovuto sospendere la seduta dopo che i deputati di Forza Italia hanno indossato delle pettorine azzurre con scritte come “giù le mani dal no profit” e “basta tasse”. Roberto Fico ha chiesto ai commessi di intervenire ed ha sospeso la seduta. Il leader di Fi, Berlusconi, afferma in una nota che i gilet azzurri “a gennaio saranno nelle piazze di tutte le città italiane per continuare la mobilitazione contro il governo giallo-verde a fianco dell’altra Italia seria e lavoratrice che ancora una volta viene ingiustamente penalizzata”.

La fiducia alla manovra passa tra le urla e le proteste dell’opposizione

I dem, poi, hanno accusato il Presidente della Camera di non essere imparziale: “Lei non dovrebbe prendere le parti di nessuno, ma solo dell’istituzione che rappresenta”, ha affermato Emanuele Fiano. “Lei cosa pensa quando la collega Manzo accusa il Pd, e da lei non è stata mai richiamata, e ci dice e accusa di difendere i truffatori, e di essere complici di un reato. Secondo lei è un’offesa che può essere permessa o no? Lei non è il presidente dei 5 stelle, è la terza carica dello Stato, lei deve fermare una collega che ci accusa di essere autori di un reato, è molto grave ed inficia il suo mandato e la sua imparzialità il fatto che lei non censura mai i colleghi del suo gruppo: lei per noi non rappresenta più un organo di garanzia, è molto grave”, ha concluso il deputato del Pd.

“Avremmo voluto vedere il presidente Fico difendere le prerogative della Camera”, dice nelle sue dichiarazioni di voto Federico Fornaro di Leu. “Rivendico la centralità del Parlamento in un corretto equilibrio tra potere esecutivo e legislativo, che con questa manovra avete colpevolmente alterato”, ha continuato. “Il Paese è uscito indebolito da questa manora, le Camere escono distrutte perché anche chi doveva difenderlo non lo ha fatto”, ha detto nella sua dichiarazione di voto Guido Crosetto, di Fratelli d’Italia. E ancora: “Questa manovra non inietta germi per la crescita, ma per addormentare l’anno prossimo il nostro Paese. Con un rischio in più dalle clausole di salvaguardia”.

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