La Compagnia del Cigno: i ragazzi del conservatorio Cesare Pollini di Padova prendono le distanze. Ecco perchè!

La compagnia del Cigno” premiata dal pubblico 24% di share è stata criticata dal Conservatorio Padova per aver trasmesso mediocre parodia vita studenti.

La compagnia del cigno, anticipazioni e trama prima puntata di lunedì 7 gennaio 2019!

A partire dal 7 gennaio 2019 su Rai 1  in onda la nuova fiction “La compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Nonostante i primi due episodi hanno ottenuto il 24% di share la serie è stata criticata dagli addetti ai lavori. Infatti, sono stati pubblicati due post sulla pagina facebook del Conservatorio Cesare Pollini di Padova che hanno bocciato la fiction. Vediamo insieme cosa hanno scritto su facebook.

Conservatorio Cesare Pollini di Padova contro la fiction Compagnia del Cigno

Il Direttore del conservatorio Cesara Pollini Leopoldo Armellini, nel primo dei due post pubblicati ha dichiarato: “Il Conservatorio di Padova prende opportunamente distanza dal Film “La Compagnia del Cigno” trasmesso dalla Radio Televisione Italiana a partire dal 7 gennaio 2019. Si tratta di una mediocre parodia, di una caricatura di ciò che è la reale vita degli studenti e dei docenti nei Conservatori di Musica.”

Si ritiene, inoltre, che il Servizio Pubblico non dovrebbe spendere soldi pubblici per diffondere false credenze, autentiche contraffazioni della realtà, stereotipi del tutto irreali riguardanti le figure degli studenti e dei docenti di musica. Il denaro pubblico utilizzato per produrre e trasmettere un telefilm così completamente inadeguato sarebbe stato meglio impiegato per mettere in sicurezza le numerosissime sedi fuori norma, se non pericolanti, dei Conservatori del nostro Paese“.

Nel secondo post pubblicato si legge: “l precedente post sul telefilm “La Compagnia del Cigno” ha raggiunto i suoi obiettivi. Le visualizzazioni, i commenti (tutti rispettabili) e le condivisioni hanno raggiunto una massa critica idonea a che la gente si interessi finalmente ai Conservatori. Perché, anche se qualcuno ha detto che sono inutili e obsoleti, essi esistono e hanno una loro storica e attuale funzione culturale e sociale. E a insegnarci ci sono numerosi docenti di grande valore umano e professionale. Il telefilm ruota invece attorno ad alcune figure molto negative e descrive un’atmosfera cupa e triste, quasi rassegnata.”

“Oggi,  – prosegue – i Conservatori sono luoghi di condivisione di culture diverse, di esperienze, di scoperta della bellezza, di integrazione. Secondo le statistiche, non si fa uso di droga, non c’è bullismo e il disagio giovanile è sotto la media nazionale. Purtroppo, queste antiche istituzioni sono afflitte da lungo tempo da tagli ai finanziamenti, dal disinteresse delle Istituzioni, dal caos normativo. Al Conservatorio di Padova la Provincia non pagherà più le utenze (luce, acqua, riscaldamento), dobbiamo mettere mano ai contributi degli studenti per assicurare la vivibilità della Sede, cosa che non spetterebbe a noi per legge”.

“Eppure ci siamo, insegniamo ai nostri studenti la sensibilità, la disciplina, l’amore per lo studio e la scoperta, lo svelamento. Tra tante difficoltà manteniamo il punto con passione e dedizione e non molleremo. Perché abbiamo una vocazione e le nostre aspirazioni non si manifestano brutalizzando i nostri studenti ma praticando al massimo delle nostre possibilità, l’antica arte della maieutica. Siamo perfetti? No! Siamo autoreferenziali? Forse si. Siamo esseri umani imperfetti. Ai giovani telespettatori che non sanno se nei Conservatori ci siano o meno personaggi così violenti come quelli descritti nel telefilm dico che non è così, che quella trasmessa è una narrazione deformata per catturare l’attenzione del telespettatore.”.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MyMagazine.news

Informazioni sull'autore