Cesare Battisti, è arrivato in Italia. “Sconterà lʼergastolo”, assicura il ministro della Giustizia

Cesare Battisti, arrestato in Bolivia, è atterrato all'aereoporto di Ciampino e trasferito a Rebibbia. Ad attenderlo Salvini e Bonafede.

Cesare Battisti, è arrivato in Italia. "Sconterà lʼergastolo", assicura il ministro della Giustizia

Cesare Battisti, condannato per quattro omicidi, due commessi materialmente, due in concorso, arrestato per le strade di La Cruz, in Bolivia, è arrivato oggi lunedì 14 gennaio 2019 alle 11.30 all’aereoporto di Ciampino e trasferito al carcere di Rebibbia dove resterà in cella da solo e 6 mesi di isolamento diurno. Ad attendere il suo arrivo all’aeroporto il ministro dell’interno Matteo Salvini e della giustizia Alfonso Bonafede dove ha assicurato che Battisti “Sconterà l’ergastolo“. Anche il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, ha spiegato che Battisti sconterà l’ergastolo senza la possibilità di ottenere benefici. E ha aggiunto che le indagini stanno proseguendo per individurare la rete di fiancheggiatori dell’ex terrorista.

Arresto Cesare Battisti, in cella da solo e sei mesi isolamento diurno a Rebibbia

Cesare Battisti, appena sceso dall’aereo, è stato preso in consegna dal Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria e condotto a Rebibbia (la destinazione definitiva spetterà poi al Dap, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria). Nel carcere romano, Battisti sarà in cella da solo, con sei mesi di isolamento diurno nel circuito di alta sicurezza riservato ai terroristi.

E alle ore 14 è in programma la conferenza stampa a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Conte e Salvini faranno il punto anche dell’incontro di questa mattina con il commissario Ue per le Migrazioni e gli Affari interni, Dimitris Avramopoulos. Battisti è stato catturato in Bolivia, grazie a un intenso lavoro di pedinamenti, geolocalizzazioni di telefoni, pc e tablet intestati a prestanome sotto controllo. “È stata una tecnologia molto avanzata, è stata seguita la scia internet, la localizzazione” hanno confermato il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna.

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