Lo stilista, fotografo e designer Karl Lagerfeld, direttore creativo delle maison Fendi e Chanel e patron del brand che porta il suo nome, è morto oggi a Parigi all’età di 85 anni. Lo stilista, nato presumibilmente il 10 settembre 1933 ad Amburgo, stava male già da due settimane ed è deceduto oggi in un ospedale di Parigi. Le sue condizioni si erano aggravate proprio negli ultimi giorni. Karl Lagerfeld, soprannominato “il Kaiser della moda”, non aveva preso parte alle due sfilate di Chanel durante la settimana della moda di Parigi, il 22 gennaio, forse a causa della sua malattia. La casa di moda aveva motivato la sua assenza solo con la “stanchezza”,senza aggiungere altro.
Chi era Karl Lagerfeld!
Collaboratore di diverse case di moda, ha spesso realizzato lui stesso le fotografie utilizzate nelle campagne pubblicitarie dei prodotti da lui realizzati. Icona del mondo del fashion e celebre anche per il suo abbigliamento e per gli occhiali neri. Per decenni Lagerfeld ha diretto le maison, Chanel e Fendi, alle quali ha dato un’impronta assolutamente unica. Insostituibile per le griffe che ha disegnato e della cui immagine si è occupato, curando finanche le campagne pubblicitarie come fotografo e regista.
Lagerfeld è riuscito, nella sua lunga carriera, a fare del suo nome una griffe indipendente che ha collaborato con varie maison della moda, non solo Fendi e Chanel, ma anche Chloé. Per H&M per esempio ha firmato nel 2001 una collezione a edizione limitata. Dal 2010 ha firmato le collezioni di Hogan, per ben 4 stagioni, ripensando i modelli classici del brand, sneakers e ballerine. Nel 2006 ha lanciato una collezione casual uomo-donna, K Karl Lagerfeld. Ha vestito pop star del calibro di Kylie Minogue e Madonna. Claudia Schiffer è stata la sua modella preferita negli anni Ottanta e Novanta, Kaia Gerber l’ultima modella ispiratrice.
Di sè Lagerfeld diceva: “Amo considerarmi un freelance. Questa parola è l’unione di free, libero come ho sempre voluto essere, e lance che ricorda la parola francese lancé, com’era definita un tempo un’ambita cortigiana. Io mi sento libero e mercenario“.
